Tale singolare dicotomia creativa risulta, al contrario, fiorire dal medesimo embrione ideativo. Una crasi suggestiva, diresti persino stupefacente, che rispecchia peraltro la stessa indole – per chi la conosca davvero – di Sabrina Ravanelli.Così, se quei volti, ora leggiadri ora più ermetici, inducono a letture esegetiche talora superficiali, l’eco cavernosa che si ascolta – i più sensibili hanno modo di ascoltare – al cospetto dei suoi lavori informali non sempre viene percepita nella sua esatta, cupa intensità: quasi che il medesimo destino, in riferimento alla rispettiva fruizione, riguardasse esiti – solo all’apparenza, è il caso di ripetere – tanto distanti.
Comune denominatore, sotto il profilo della tecnica, resta lo scotch, il nastro adesivo, a simboleggiare quanto sia possibile unire o forse riunire insieme e, allo stesso tempo, un succedaneo per porre improvvisato rimedio a strappi, lacerazioni, tagli, non soltanto della carta o di qualsiasi altro supporto, ma, idealmente, alla maniera di un astratto cerotto per l’anima, della vita stessa.
Perché di tutto, alla fine, è vero soprattutto il contrario e nulla di quanto appaia, specie se lo si guardi frettolosamente, al solito corrisponde al reale. Stupirà, dunque, chi sia abituato ad altro approccio dell’arte di Sabrina Ravanelli scoprire, a un dato momento, che non era l’apparenza quanto l’artista andasse cercando, ma un’essenza colma di verità ultime, di vertici e profondità da conquistare anche rischiando qualcosa di se stessa. Di quello che ancora ha evitato di farci vedere.
Giovanni Faccenda
Il volto è la differenza dell’altro che ci appare con la maggiore intensità della propria identità. L’opera di Sabrina Ravanelli interpreta questa complessità espressiva del volto con un’originale concretezza attraverso la materia usata per la sua opera, che ci riporta a momenti drammatici della nostra storia recente, e con un’intelligente simbolicità che accentua il significato comunicativo dell’immagine dell’altro.
Stefano Zecchi
E’ nell'attenta ed assiduaricerca che Sabrina Ravanelli da anni persegue intorno a quel vero che spesso ai nostri occhi sfugge. Quell'armonia della natura fatta di ricordi, di stratificazioni e di esperienze che la rende armonica ed esatta come uno spartito musicale è il tema, il quantum su cui si sono appuntate le energie creative dell'ultimo periodo pittorico della giovane artista milanese. Un lungo iter che ha indubbiamente portato i suoi frutti: oggi i suoi lavori hanno assunto una sicurezza compositiva ed un equilibrio strutturale che perfettamente si armonizza con il tema trattato.La sua personale materia pittorica è già un monito di per sé, uno stratificarsi di ricordi la rendono affascinante supporto di esperienze: caldi colori,morbide emozioni si sovrappongono a disavventure ed errori del tempo e dell'uomo.
Ogni lavoro è carico di sentimento e di avventura: raro da riconoscere oggi in un dipinto dell'arte contemporanea.
D. Crippa
Sabrina Ravanelli sa evocare, sa rendere la materia narrativa coi colori, con le resine, con gli acidi, con le sabbie e con le colle. Avete voglia a passare, millenni, questi paesaggi sono qui da sempre e per sempre rimarranno , imbelliti dal tempo, dall’ inquinamento e dal caso. Come l’antico contadino che ha avuto la fortuna di nascere in un mondo incorrotto e con un animo non corruttibile così questi paesaggi che vediamo ci trasmettono qualcosa di spirituale. Ma se esistono idraulici capaci e quelli incapaci gli intellettuali intelligenti e quelli scemi, anche il termine spirituale non è di per sé una garanzia. Ebbene, la spiritualità di Sabrina Ravanelli lo è.
J. Blanchaert
Il lavoro di Sabrina Ravanelli si pone come una ricerca attraverso stilemi moderni e un materiale del tutto originale ed inedito con cui l' artista crea, propone un' efficace e modernissima sintesi di tutto quel panorama artistico che dal passato viene ai nostri giorni, senza mai uscire dalla dimensione pop, e senza mai appesantire o 'dissacrare' la solennità che l' Arte ha sempre portato con sé nei secoli precedenti.
M.E. Loda